Maturità artistica
Liceo artistico "A. Modigliani", Padova
Master professionale
Master professionale in computer grafica 3D, Big Rock, Treviso
Laurea Arti Visive
Laurea in Arti Visive e dello Spettacolo, IUAV, Venezia
Primo premio Pasinetti
Primo premio al corto animato “La Perla sotto i solchi dei Giganti” al Videoconcorso Pasinetti, Venezia.
Mostra del cinema Venezia
Presentazione del corto animato “La Perla sotto i solchi dei Giganti” alla 72° Mostra del Cinema di Venezia, Spazio della Regione Veneto.
Lago Film Fest
Selezione a “Lago Film Fest”, Lago
Conferenza
Conferenza per “Circolo Fotografico L’obiettivo”, Dolo (VE)
Selezione a Bangalore
Selezione a “Chimes of new moment - Re-visioning Just communities”, Bangalore
Ozark Shorts
Selezione a “Ozark Shorts, Traveling Film Festival”
Euganea Film Festival
Presentazione del cortometraggio a Euganea Film Festival, (PD).
Esposizione illustrazioni
Esposizione di illustrazioni personali alla mostra “i fumetti del Dese” (VE).
Fiera Campionaria Padova
Esposizione di illustrazioni personali alla fiera campionaria di Padova
Secondo premio Rotary Prize
Secondo Premio Rotary Prize con il cortometraggio "New Eyes", Venezia
Sezze Film Festival
Selezione del cortometraggio “New Eyes” a Sezze Film Festival
Trasmissione su Latest TV
Trasmissione del cortometraggio “New Eyes” negli UK e in Irlanda su “Latest TV”
Pinewood Studios
Selezione al festival “Sessions By Lift-Off Global Network”, Pinewood Studios, England.
Alternative Film Festival
Semi- finalista al festival “AltFF Alternative Film Festival”, Toronto, Ontario.
Finalista a "Health for All Film Festival"
Finalista a “Health for All Film Festival”, World Healt Organization
about us
statement
un'arte che unisce
Mi chiamo Valeria Degli Agostini, vivo e lavoro a Padova nell’ambito dell’arte interdisciplinare.
Il mio percorso di studi riguarda sia l’ambito tecnologico sia quello artistico, in quanto ho studiato Arti Visive allo IUAV di Venezia e mi sono specializzata in Pittura all’accademia di Belle Arti di Venezia.
L’intento del mio lavoro è quello di creare una sinergia tra virtualità e materia attraverso l’unione di tecniche digitali e tradizionali.
Per me fare arte è necessario, in quanto mi permette di affrontare tematiche che riguardano il mio vissuto e quello della collettività.
L’opera “Into the Milk” è un’immersione in una realtà brutale che esseri umani stanno vivendo a poca distanza da noi.
Into the milk | Opera
“Into the milk” è un’opera pensata pochi giorni dopo il conflitto tra Russia e Ucraina.
Ha lavorato sul cliché di “latte versato” in modo da rendere chiaro che la situazione di partenza riguarda la quotidianità. Questa quotidianità viene attraversata e stravolta dall’audio delle parole pronunciate da Putin il 24 febbraio 2022: “Ho deciso di autorizzare un’operazione militare speciale”.
Quando la tazza cade, noi non versiamo il latte, noi siamo il latte. Il suono diventa ovattato, come se sentissimo quel che accade attraverso uno strato di liquido che ci separa dalla realtà.
Ho utilizzato l’immagine di un’esplosione capovolta per associarla al movimento di qualcosa che cade sempre più in profondità in questo latte. Alla fine del video non vediamo più nulla se non una massa di segni in movimento che accompagnano l’audio ovattato dei notiziari, il cui accavallamento crea una situazione di confusione e di impossibilità di comprensione.
Il video animato è perfettamente in linea con il mio intento artistico, volto a trovare un punto di incontro tra tecniche innovative e tradizionali, tra digitale e analogico, tra nuovo e vecchio, tra virtualità e materia. Questo intento si traduce in una continua ricerca di dialogo tra opposti, e attraverso l’uso costante di questa metodologia voglio rendere il concetto di “unione” e “pace” parte integrante di ogni mia produzione.
Il movimento frenetico dell’animazione, dato dall’accostamento di disegni frammentati e discontinui, vuole essere espressione della frantumazione del tempo della società odierna.
Il video animato è stato realizzato attraverso una commistione di tecniche tradizionali e digitali. Tramite la tecnica di “rotoscoping”, ho realizzato dei disegni su carta che ho poi rielaborato attraverso l’uso di un’intelligenza artificiale.
Trovo significativo l’uso di una tecnica secca come il carboncino, in quanto è costituito da una sorta “polvere” nera che trovo simbolicamente e visivamente molto adatta alla tematica della guerra.
Paintings | Drawings
Concept
Considero disegno e pittura una pratica fondamentale, che sta alla base di ogni progetto artistico. Dal disegno e dalla sperimentazione materica nascono nuove idee e percorsi da sviluppare.
Videoarte
In-finito
Lo spazio-tempo filmico si sovrappone a quello dei modelli in creta, dando vita ad una dimensione multiforme, duttile, eclettica. L’aspetto di frammentazione del tempo viene affiancato al concetto di “infinito” attraverso un loop di continua creazione e distruzione della materia che richiama il continuo ripetersi della storia. La forma aperta del “non finito”, citazione esplicita dell’opera dello “schiavo” di Michelangelo, rimanda alla ricerca costante della perfezione da parte dell’uomo, che tenta di liberarsi dalla sua prigione terrena per avvicinarsi a Dio. Il montaggio alternato accosta simbolicamente la città e il blocco di marmo dal quale emerge l’anima intrappolata dello schiavo. La progressiva deformazione e distruzione di ogni cosa è un’esplicita denuncia del ripetersi degli errori della storia, del continuo ritorno della guerra.
Per la realizzazione del cortometraggio animato è stata utilizzata la tecnica della modellazione di creta per gli oggetti in primo piano, e di videomapping per lo sfondo. L’animazione è stata realizzata in stop motion e rielaborata digitalmente.
videoarte
Consciousness
L’opera “consciousness” vuole fornire spunti e riflessioni sul tema delle diverse forme di intelligenza: umana, naturale, artificiale.
Come sfondo ad una figura umanoide di creta si presenta un video in cui si sussegue un flusso discontinuo di immagini che richiamano radici, sinapsi, neuroni, galassie, bit. Macromondi e micromondi si alternano in modo convulso, come fossero visioni o sogni all’interno di un flusso di coscienza.
La figura in primo piano si muove, cambia, si trasforma. Alla fine rivela una struttura metallica artificiale: non è più umano, o almeno non completamente.
Per la realizzazione del cortometraggio animato è stata utilizzata la tecnica della modellazione di creta per gli oggetti in primo piano, e di videomapping per lo sfondo.
Cortometraggio animato
New Eyes | Animazione
Cosa significa “isolamento”?
Rimanere dentro casa, con tutti i comfort a disposizione, non sembra un’impresa difficile. Ci siamo passati più o meno tutti, a volte è stato persino un’esperienza piacevole. Ma cosa succede quando uscire dalla porta di casa diventa un divieto per un tempo più lungo? Che sensazioni si provano a veder passare le stagioni fuori dalla finestra, e non poterne far parte? Come si possono ringraziare le persone care, gli amici e i conoscenti che ogni settimana ti lasciano la spesa di fronte al portone di casa, ti portano i medicinali e rimangono a disposizione per ogni tua necessità?
Come si contrasta la sensazione di disillusione e sconforto, ad ogni tampone ancora positivo?
Queste domande sono il background dal quale ho sviluppato l’idea per questo cortometraggio. Ho voluto creare un racconto di resilienza, in cui una situazione drammatica diventa motivo di crescita.
“Guardare le cose con occhi nuovi”, “Vedere il bello nelle piccole cose” sono frasi il cui senso viene spesso sottovalutato. Sono proprio queste “cose” a mancare di più, in una situazione di isolamento. Calpestare le foglie cadute in autunno, la brina gelida sull’erba, il riflesso del sole sull’acqua del fiume quando passi il ponte, ma anche i melograni, le zucche di Halloween all’interno dei negozi, le luminarie di Natale. Sono queste piccole cose a definire il presente e a rendere partecipi del tempo che scorre. Senza questi riferimenti, non si ha la sensazione di vivere il proprio tempo, la propria realtà. Si rimane in una specie di limbo sintetico in cui si ha la costante sensazione di star perdendo qualcosa.
Per la realizzazione del cortometraggio animato è stata utilizzata la tecnica tradizionale ad acquerello su carta, rielaborato poi digitalmente attraverso un’intelligenza artificiale.